“La libertà di movimento non significa esportare i contributi per i figli”, scrive il premier britannico David Cameron in un articolo sul Financial Times in cui espone i piani del governo per limitare i sussidi alla disoccupazione per i nuovi immigrati dall'Ue in vista dell'abolizione delle restrizioni all'ingresso di romeni e bulgari che scatterà il primo gennaio 2014.
Cameron ha presentato una serie di misure volte a dissuadere i potenziali immigrati, tra cui il blocco dei sussidi per i disoccupati nei primi tre mesi dal loro arrivo e un limite massimo di sei mesi per l'erogazione di tali sussidi. Inoltre sarà introdotto un salario minimo oltre il quale i lavoratori part-time non potranno chiedere contributi integrativi, e i nuovi immigrati dal'Ue non potranno accedere all'edilizia popolare.
Il Times titola "Dure restrizioni ai sussidi per i migranti Ue" e riporta che anche Austria, Germania e Paesi Bassi hanno espresso preoccupazione per il possibile afflusso di migranti dopo la fine delle restrizioni. Secondo il quotidiano
Il pacchetto dovrebbe essere contestato dalla Commissione europea in base alla direttiva Ue sulla libertà di circolazione, anche se fonti governative si dicono convinte di aver rispettato le norme. Cameron si è posizionato in vista di quella che spera si riveli una disputa decisiva con Bruxelles, affermando che è tempo di trovare un nuovo accordo sul diritto di vivere e lavorare all'interno dell'Ue.
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