Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, “presenta oggi a Strasburgo il suo piano di investimenti da 300 miliardi di euro per i prossimi tre anni” scrive Les Echos.
Secondo il quotidiano francese,
Tutti gli stati membri sono d’accordo sulla necessità di recuperare un ritardo negli investimenti che è andato accumulandosi dalla crisi finanziaria del 2008, per evitare un lungo periodo di stagnazione, o addirittura di deflazione. Purtroppo le casse degli stati sono vuote. Per questo Juncker dovrà fare il mago per ottenere una ripresa pari al 2 per cento del Pil dell’Ue e dalla quale spera ottenere oltre un milione di posti di lavoro. Per riuscirci proporrà di usare in modo più intelligente il bilancio dell’Unione, con una bella dose di ingegneria finanziaria.
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Le Soir spiega così che esperti e politici europei s’interrogano particolarmente sul “dosaggio tra finanziamento pubblico e privato, le conseguenze sulle finanze degli Stati, l’attrattività del dispositivo e quindi le probabilità di successo”.
Gli investimenti privati saranno “azionati da garanzie o da avvii pubblici”, continua il quotidiano belga. Concretamente, l’Ue porterà 16 miliardi di euro nell’ambito del bilancio attuale, e 5 miliardi saranno forniti dalla Banca europea d’investimento. Le Soir sottolinea che non ci saranno “quote per paese” e che i progetti sovvenzionati saranno selezionati da esperti indipendenti e non da funzionari.