La Germania e la crisi dei rifugiati

Angela Merkel sotto tiro

Sarà la donna più potente del mondo, ma la cancelliera tedesca deve affrontare un'ostilità crescente nei confronti delle sue politiche di accoglienza dei rifugiati da parte dei partner europei e in casa.

Pubblicato il 10 Novembre 2015 alle 08:58

Cover

Lo Spiegel sostiene che, nonostante sia stata riconosciuta da Forbes come la seconda persona più potente sulla terra, la cancelliera tedesca Angela Merkel appaia sempre più vulnerabile a causa dell’avversione provocata dalle sue politiche sui rifugiati.

Il loro continuo flusso nel sud-est del Paese ha messo sotto pressione le organizzazioni umanitarie e le amministrazioni comunali in modo eccezionale. Nel frattempo, sia gli avversari politici che gli stessi alleati si stanno battendo per ottenere un limite al numero di rifugiati autorizzati ad entrare in Germania, una mossa che vedrebbe la fine della visione di un’Europa senza confini propugnata dalla Merkel.

Lo Spiegel afferma che la situazione è diventata caotica e i comuni, le cui risorse sono ormai agli sgoccioli, faticano a sostenere il continuo aumento del numero di migranti. Gli esperti prevedono 10-12 mila nuovi rifugiati al giorno, e i ricoveri disponibili sono esauriti in tutto il paese. “Il governo, in breve, ha perso il controllo” — scrive la rivista — “la Germania è in stato di emergenza”. Sono in aumento, intanto, la parte più conservatrice degli elettori della CDU, il partito della Merkel, sono sempre più preoccupati dal fatto che i nuovi arrivati potrebbero dar luogo a una “società parallela di musulmani nel Paese”.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Tutto ciò ha avuto un impatto drammatico sulla popolarità della Merkel, con effetti diretti sulla Csu. Ancor più preoccupante è il fatto che Alternativ für Deutschland (AfD), un partito di estrema destra, ha approfittato di questo cambiamento nello stato d’animo nazionale, segnando un 8% di gradimento in un recente sondaggio d’opinione. Se durante l’estate la posizione della Merkel sembrava inattaccabile, adesso gli osservatori ipotizzano che la cancelliera potrebbe addirittura dover subire un golpe interno nel suo stesso partito. La stessa Merkel è consapevole di quanto la sua posizione sia rischiosa:

Uno dei punti di forza di Angela Merkel è proprio il suo fiuto per cogliere la realtà politica. […] Nessuno sa meglio della cancelliera tedesca quanto sia diventata precaria la situazione del Paese.

Al centro della crisi c’è il rapporto altalenante con Horst Seehofer, capo del partito gemello della Cdu in Baviera, la Csu. Seehofer da una parte è un tenace oppositore delle drastiche misure di tagli al numero dei migranti proposto dall’AfD; dall’altra invece sta spingendo per ottenere un limite al numero delle persone che il paese può ospitare. Secondo lo Spiegel, in Baviera la situazione è “preinsurrezionale”, con un’ostilità crescente all’interno della Csu o sdegno sempre più crescente nel partito nei confronti dei provvedimenti presi dal governo federale.

Per di più, è emerso che nulla è stato fatto per venire in aiuto agli enti locali che, sin da febbraio, avevano lanciato un appello al governo per ottenere sostegno nell’accoglienza dei rifugiati. L’Ufficio federale per le migrazioni e i rifugiati si è ritrovato impreparato per affrontare l’importanza della crisi dopo che gli è stata negata l’autorizzazione ad assumere nuovo personale per esaminare le richieste di asilo.

La Merkel è vulnerabile anche in campo internazionale: oggi la “Regina d’Europa”, come veniva chiamata una volta, si trova a dover affrontare l’ostilità nei confronti delle sue politiche per i rifugiati di molti partner europei, alcuni dei quali spingono per l’innalzamento di nuove barriere e per porre limiti alla libera circolazione delle persone.

La cancelliera si è dovuta rivolgere agli “avversari di un tempo”, la Grecia e la Turchia, per gestire il flusso dei rifugiati. La posta in gioco è alta: il successo della politica internazionale della Merkel determinerà non solo la sua posizione in casa, ma anche il futuro della stessa Unione europea, scrive ancora il settimanale:

Angela Merkel ritiene impossibile che la Germania possa chiudere i propri confini. Per la Cancelliera, l’innalzamento delle barriere non solo sarebbe inefficace, ma rappresenterebbe anche la fine dell’ideale europeo. Essendo cresciuta nella Germania dell’Est comunista, viene da un paese che si è isolato dal mondo con muri e filo spinato…e non vuole assolutamente rivivere la stessa esperienza.

Tradotto dall'inglese da Danilo Gentilozzi

Cet article est publié en partenariat avec #OpenEurope

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento