“Crescita 2016 pari a quella dello scorso anno, ovvero la peggiore registrata negli ultimi 5 anni, pre-stagnazione con il forte rallentamento delle economie emergenti e la debole crescita di quelle avanzate, prezzi delle materie prime in calo prolungato, debole dinamica dei salari e dell’occupazione, staticità dei prezzi e precarietà di molti sistemi bancari”. Questi ed altri i dati che evidenziano un netto rallentamento europeo e mondiale, osserva il docente ed economista italiano Alberto Quadrio Curzio su il Sole 24 ore.
In un contesto simile l’Ocse, che aveva già messo in allerta “i governi del G-7 e del G-20 e i loro ministri delle finanze che con i banchieri centrali si riuniranno tra pochi giorni a Shanghai”, prende atto della necessità di una politica fiscale europea che vada ad affiancare la già presente politica monetaria ultra-espansiva.
Secondo le ultime previsioni la zona euro è destinata a crescere dell’1,4 per cento nel corso del 2016 e dell’1,7 per cento nel 2017. Per la Germania si prevede una crescita dell’1,3 per cento quest’anno mentre la Francia avrà una crescita dell’1,2 per cento. L’Italia, infine, raggiungerà una crescita dell’1 per cento nel 2016.