La Germania da tesoriera a vigilante

Pubblicato il 14 Marzo 2011 alle 15:24

Con il "patto dell'euro" siglato l'11 marzo a Bruxelles i 17 paesi che usano la moneta unica si sono impegnati a coordinare in modo più stretto le loro politiche economiche. L'accettazione del patto è stata posta dalla Germania come condizione imprescindibile per il sostegno finanziario ai paesi in difficoltà, e secondo la stampa tedesca sancisce il ruolo di primo piano di Berlino nella sopravvivenza dell'euro.

Secondo la Berliner Zeitung il "patto tedesco" stabilisce un "progetto per rinforzare la moneta unica nel modo meno impegnativo possibile" per i partner della Germania. Per Angela Merkel, sottolinea la Tageszeitung, il summit è "un fallimento, in quanto la cancelliera non ha ottenuto alcuna contropartita per l'allargamento del meccanismo di salvataggio, e l'applicazione della sua politica di rigore dipenderà dalla volontà degli stati membri". "L'interesse del patto – prosegue il quotidiano berlinese – è soprattuto quello di mostrare all'opinione pubblica tedesca che Berlino è nella posizione di dettare condizioni agli stati deboli prima di pagare per loro".

È per questa ragione che secondo Handelsblatt Angela Merkel è diventata "non solo il tesoriere ma anche il controllore della disciplina dell'unione monetaria – un ruolo politicamente assai delicato". "Da una parte – prosegue il quotidiano di Düsseldorf – "la cancelliera dovrà giustificare gli sforzi per [salvare] l'euro davanti un'opinione pubblica tedesca assai scettica. […] Dall'altra dovrà mettersi in testa che i popoli europei non amano farsi comandare dalla Grande Germania. Il nuovo ruolo caratterizzerà per molti anni la Germania, che dovrà fungere da modello".

Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung si tratta di una scommessa persa. Il quotidiano vede nel "nuovo mondo dell'euro" la trasposizione a livello europeo del modello federale tedesco di compensazione finanziaria tra i Lander. "Poco importa se lo si chiama comunità di responsabilità o unione di trasferimento. Nell'eurozona [il progetto] non funzionerà". "Se il bilancio tedesco dovrà farsi garante per la zona euro con centinaia di miliardi, al di là di ogni critica economica si tratta di pura e semplice dinamite politica", prosegua la Faz. "La lealtà della Germania nei confronti dell'Europa, finora senza macchia, sarà messa a dura prova".

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Secondo il quotidiano economico è ragionevole chiedersi se "le importanti garanzie non siano semplicemente il prezzo da pagare per i vantaggi che l'Europa regala alla Germania". Ma per discuterne sarebbe necessario che le decisioni sulla moneta unica venissero prese partendo da solide basi economiche. "E questo non è certo il caso: le differenze di competitività persistono, la Banca centrale europea è seduta su una montagna di obbligazioni di stato marce, e non è che l'inizio dei problemi".

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