Nel tentativo di porre definitivamente fine alle frodi sull’Iva, la Commissione europea - secondo quanto riferisce euobserver.com - starebbe prendendo in considerazione alcuni progetti volti alla creazione di un database che permetta alle autorità dei paesi membri di avere accesso ai dati personali dei contribuenti dell'intera Unione. Il progetto “Eurofisc” si prefigge infatti di scongiurare le cosiddette frodi "carosello", perpetrate da chi acquista in un paese merci e prodotti esenti da Iva per poi rivenderli in un altro paese applicando l’Iva, e intascandola. Si calcola che i governi europei complessivamente perdano in Iva evasa una cifra compresa tra i 200 e i 250 miliardi di euro l’anno, pari al 10 per cento del totale degli introiti.
Malgrado questa mossa possa alleviare considerevolmente la tesa e preoccupante situazione dei budget dell’Ue, però, essa potrebbe incontrare di fatto l’opposizione dei governi nazionali. Un dirigente di alto livello dell’Ue ha aggiunto che sarebbe opportuno concordare normative più rigide prima dell’entrata in vigore del controverso database, e raggiungere l’approvazione unanime dell’intero piano da parte dei Ventisette.