La Romania è il paese all'origine del maggior numero di denunce presentate alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu). La causa di questo record, spiega Ziua, va ricercata nelle centinaia di richieste presentate dalle famiglie delle 1.600 persone uccise durante la rivoluzione romena del dicembre 1989 che rovesciò il regime di Nicolae Ceausescu, i cui assassini sono ancore ignoti. Il presidente dell'Associazione 21 dicembre – data della destituzione di Ceausescu – Teodor Maries, ha avviato uno sciopero della fame il 6 agosto per chiedere che Bucarest rispetti le sue obbligazioni nei confronti della Cedu. Per mettere fine a questa situazione, il presidente Traian Basescu ha chiesto una soluzione rapida: "È inammissibile", ha dichiarato al quotidiano di Bucarest: "Abbiamo avuto una rivoluzione, 1.600 morti e nessun colpevole. Chiedo che sia fatta giustizia!" Fin dall'11 settembre, "l'ufficio del procuratore generale ha messo a disposizione 27 fotocopiatrici per inviare rapidamente a Strasburgo i mille volumi che costituiscono l'incartamento", ha osservato Ziua.
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