A Tbilisi, da giorni, migliaia di persone manifestano davanti al parlamento, per protestare contro l'adozione in prima lettura di un disegno di legge che combatte gli "agenti stranieri", una norma ispirata a quella in vigore dal 2012 in Russia, poi rafforzata nel 2019. Il disegno di legge aveva persino provocato una rissa tra parlamentari il 6 marzo.
La legge stabilisce che le organizzazioni che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti da un paese diverso dalla Georgia devono registrarsi come "agenti stranieri".
La decisione del parlamento georgiano, attualmente guidato dal partito Sogno georgiano-Georgia democratica (KO-DS, centrosinistra) dell'oligarca filorusso ed ex primo ministro Bidzina Ivanishvili, minaccia la candidatura del paese all'adesione alll’Ue, presentata un anno fa insieme a Moldavia e Ucraina, quando l'invasione russa era agli inizi.