Il 30 aprile, tre giorni dopo le legislative, il capo di stato Ólafur Ragnar Grímsson indicherà la persona incaricata di formare il nuovo governo.
I favoriti sono il capo del Partito dell’indipendenza Bjarni Benediktsson (43 anni), che ha ottenuto il 26 per cento dei voti e 19 seggi sui 63, e il leader del Partito del progresso Sigmundur Davíð Gunnlaugsson (38 anni), anche lui con 19 seggi.
Nonostante si sia fermato al 24,43 per cento dei voti, Gunnlaugsson chiede l’incarico di primo ministro sottolineando che il Partito del progresso ha più che raddoppiato i voti rispetto alle legislative del 2009.
I due partiti dovranno comunque formare una coalizione, la stessa che ha governato il paese negli anni novanta e duemila.
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