Jens Stoltenberg guarda a Est

Pubblicato il 3 Ottobre 2014 alle 09:09

L’ex premier laburista norvegese Jens Stoltenberg, che ha assunto le funzioni di segretario generale della Nato il 2 ottobre, ha imposto la rotta sin dall’inizio, riferisce Le Figaro*, secondo il quale Stoltenberg

offre al Cremlino la prpspettiva lontana di una “relazione costruttiva con l’occidente”, ma senza cambiare nulla alle premesse: la Russia deve mostrare “in modo netto” che ha intenzione di rispettare il diritto internazionale in Ucraina e, nel frattempom la Nato rafforzerà il suo dispositivo in Europa orientale.
Secondo il quotidianom “non c’è contrattizione tra una Nato forte e l’esigenza di costruire una lelazione costruttiva” con Mosca. Stoltenberg vuole in particolare organizzare un consiglio Nato-Russia. Tuttavia, aggiunge Le Figaro, è cosciente del fatto che altri membri della Nato si sentono minacciati dalla Russia e che l’affermarsi dello Stato islamico ne preoccupa altri:
Il capo dell’Alleanza seguirà quindi la rotta tracciata dal suo predecessore. Si recherà per cominciare in due capitali che si sentono minacciate, una dalla Russia, l’altra dallo Stato islamico: Varsavia e Ankara. A entrambi promette l’aiuto della Nato in caso di attacco. Sin da febbraio i ministri della difesa dei ventotto paesi della Nato dovrebbero decidere dell’assetto e dei mezzi di “punta di lancia”, l’avanguardia militare che la Nato vuole mettere in prima linea, in Polonia e nei paesi baltici soprattuttom come garanzia per la sicurezza collettiva.
Le Figaro sottolinae che il cpompito del norvegese si annuncia difficilem in particolare per motivi di bilancio. Gli Stati Uniti finanziano i tre quarti del bilancio della Nato e viene chiesto agli altri membri di impegnarsi di più nel finanziamento della difesa:
Il vertice della Nato, si è impegnato a invertire la tendenza al ribasso dei bilanci della difesa in Europa. Ed è su auel fronte che la missione di Jens Stoltenberg potrebbe essere più difficile, proprio mentre Vladimir Putin sonda la credibilità e i mezzi dell’Alleanza.
Il nuovo segretario generale della Nato considera le questioni finanziarie cruciali e che il suo successo dipende da loro. Annuncia che su questo punto sarà intransigente, ma Le Figaro teme che la crisi finanziaria complichi le cose.

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