Il partito di estrema destra Jobbik ha vinto le elezioni legislative parziali nella città di Tapolca il 12 aprile, ottenendo così il suo primo seggio in parlamento in seguito a uno scrutinio uninominale. Ne aveva ottenuti 24 nelle elezioni legislative dell’aprile 2014. Il suo candidato, Rig Lajos, ha ottenuto il 35,3 per cento dei voti, mentre quello della Fidesz, il partito del premier Viktor Orbán, ha ottenuto il 34,4 per cento. “La strategia del partito al potere è stata battuta, e non da sinistra, ma da destra”, osserva il quotidiano di Budapest Magyar Nemzet. Il giornale, che titola in prima pagina sul “Cambiamento che viene da destra”, ritiene che “nell’aria c’è come un sentore di cambiamento di potere”. In prospettiva delle elezioni legislative del 2018 la Fidesz è ora minacciata da uno Jobbik che non aveva mai superato il 20 per cento.
Per il giornale vicino alla Fidesz,
anche se la massa critica degli elettori è scontenta delle ultime misure del governo – tassa su internet, corruzione, avvicinamento alla Russia —, non si fida ancora totalmente dello Jobbik. Ma occorre riconoscere che, mentre il discorso dell’estrema destra ottiene una certa eco, la destra al potere non è riuscita a mobilitare.