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Secondo il quotidiano Dimokratia la pubblicazione della “lista Lagarde” da parte del settimanale Hot Doc ha scatenato un “tifone”. Il documento, che deve il suo nome all’ex ministro dell’economia francese Christine Lagarde, comprende i nomi di 2.059 persone (alcune molto famose) che hanno trasferito le loro fortune in Svizzera. La lista, comunicata inizialmente alla Francia da un dipendente della banca Hsbc e successivamente consegnata al governo greco nel 2010, non ha mai avuto un seguito.

Dimokratia si chiede come sia stato possibile perdere di vista il documento. Il ministro della finanze dell’epoca Georges Papaconstantinou assicura di averla trasmessa, mentre il suo successore Evangelos Venizelos dichiara di averla perduta. “Perché tanto mistero? Chi ne beneficia?”, si domanda il quotidiano, sottolineando che ormai “è possibile che una commissione parlamentare speciale esamini le accuse contro Papaconstantinou”.

Per il momento l’unica persona a essere finita sotto inchiesta in questa vicenda è il direttore di Hot Doc Kostas Vaxevanis, arrestato e subito rilasciato il 28 ottobre per violazione della legge sulla pubblicazione dei dati personali. Vaxevanis dovrà comparire davanti a un tribunale di Atene il 29 ottobre, e questo può spiegare la prudenza del resto della stampa greca. “C’è silenzio attorno alla lista Lagarde”, constata To Ethnos. Sui contenuti del documento il quotidiano si mostra piuttosto scettico:

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Il direttore di Hot Doc ha pubblicato la lista dei greci che hanno un conto in Svizzera (soltanto presso la banca Hsbc) e sfuggono al fisco. Non ha rivelato l’ammontare dei depositi ma soltanto i loro nomi, e afferma che la lista è autentica. Ma è davvero la lista inviata nel 2010 dall’allora ministro delle finanze francese Christine Lagarde ai suoi omologhi greci? In questa lista ci sono armatori, industriali, studenti… Bisognerebbe conoscere le cifre depositate nei conti. Il giornalista è stato arrestato ma l’inchiesta è ancora in corso, soprattutto a livello del parlamento, dove i politici citati saranno interrogati.

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