Dopo cinque giorni e altrettante notti di scontri in seguito alla morte di Nahel M., un adolescete ucciso da un poliziotto il 27 giugno dopo essersi rifiutato di obbedire a un controllo stradale nella città di Nanterre, vicino a Parigi, il bilancio è stato particolarmente pesante: il ministero dell'Interno ha registrato più di 5.000 veicoli dati alle fiamme, 10.000 cassonetti della spazzatura incendiati, quasi 1.000 edifici bruciati, danneggiati o saccheggiati, 250 stazioni di polizia o gendarmerie attaccate e più di 700 poliziotti feriti.
La morte di Nahel M. ha riacceso il dibattito sulla violenza della polizia in Francia: tra il 1977 e il 2022, almeno 861 persone sono morte a causa di azioni di polizia secondo i dati del giornale indipendente e militante Basta!. I decessi dovuti al rifiuto di ottemperare sono aumentati notevolmente negli ultimi anni. Nel 2022, 13 persone sono morte in seguito a un controllo stradale, un numero sei volte superiore rispetto all'anno precedente. Uno dei motivi è una legge considerata da più parti vaga e pericolosa, entrata in vigore nel 2017, che facilita l'uso delle armi da parte degli agenti di polizia.
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