La stagione turistica europea è nel suo apice e, come ogni anno, il massiccio afflusso di vacanzieri in alcune zone sta suscitando polemiche. I paesi a sud del continente sono tra quelli più colpiti dal fenomeno: il bacino del Mediterraneo accoglie, per esempio, diverse centinaia di milioni di turisti all'anno ed è la prima destinazione turistica al mondo.
Quello che un tempo era visto come un fenomeno positivo, sinonimo di prosperità economica, oggi è spesso vissuto come un fastidio dai residenti, che di conseguenza loro protestano, come in Spagna, Grecia e Italia. Perché l'eccesso di turismo influisce su molti aspetti della vita quotidiana: difficoltà di accesso al mercato immobiliare, aumento dei prezzi, sovraffollamento o degrado ambientale, per esempio.
Quote negli arrivi, tasse di soggiorno o stratagemmi ancora più creativi: le autorità e i gruppi locali moltiplicano le tattiche per limitare l'arrivo di turisti. Sebbene alcuni governi stiano ora legiferando per alleviare la pressione sulle regioni più colpite, limitare il fenomeno è spesso un problema, data l'importanza del settore turistico nell'economia dei paesi colpiti e nella loro politica. Entro il 2024, il 10 per cento dell'economia europea dipenderà da questo settore.
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