Politici sotto sorveglianza

Pubblicato il 13 Febbraio 2013

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“Abolite la Sicurezza di stato”, titola De Morgen il 13 febbraio citando il socialista Renaat Landuyt, specialità in materia di giustizia. Secondo Landuyt “organizzazioni segrete come la nostra sicurezza di stato non sono più adatte ai tempi in cui viviamo”. 
All’inizio di febbraio la stampa aveva pubblicato i nomi di diversi politici belgi citati in un rapporto segreto della Sicurezza di stato. I politici in questione sarebbero in contatto con sette come Scientology. Da allora molti si chiedono se la Sicurezza di stato non spii segretamente i politici. L’11 febbraio il direttore dell'agenzia Alain Winants ha dichiarato in televisione che non esistono dossier sui politici, ma nell’ufficio alle sue spalle era ben visibile un documento con il nome di del capo del Vlaamse Belang, Filip Dewinter. Lo stesso giorno Bart Debie, ex commissario di polizia e consigliere di Dewinter, aveva dichiarato di essere stato una “talpa” all’interno del partito fiammingo di estrema destra. Ieri la Sicurezza di stato ha dichiarato che il dossier con il nome di Dewinter è un “vecchio documento giudiziario”.
“Il parlamento dovrebbe controllare la Sicurezza di stato, e non il contrario”, scrive De Morgen nel suo editoriale:

In piena guerra fredda, ai tempi della lotta contro il pericolo comunista, ogni stato occidentale aveva un servizio di spionaggio. […] Ma la guerra fredda è finita da un pezzo, e le nuove minacce arrivano più dagli estremisti religiosi che da quelli politici.

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