"La fiducia sospesa a sette voti", titola il Corriere della Sera mentre il parlamento si prepara a decidere il futuro politico di Silvio Berlusconi e del paese: il 14 dicembre senato e camera voteranno rispettivamente una mozione di fiducia presentata dal governo e una di sfiducia firmata dal leader di Fli Gianfranco Fini. La più incerta è la seconda, anche se Berlusconi ha lanciato un'audace campagna per convincere – corrompere, secondo alcuni – deputati indipendenti e perfino dell'opposizione ad aiutarlo a superare la cruciale soglia dei 316 voti. Nel suo discorso al senato il premier ha rifiutato ogni invito "a farsi da parte" e ha proposto all'Udc di entrare nella maggioranza per colmare il vuoto lasciato da Fli. Intanto a Roma la tensione sale: i parlamentari sono stati invitati a raggiungere le camere "alle prime luci dell'alba per evitare le manifestazioni che domani dovrebbero paralizzare la capitale.
Leggi anche
Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini
Fai un dono per rafforzare la nostra indipendenza