Il comunismo bandito dalle magliette

Pubblicato il 14 Giugno 2010

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Secondo un recente emendamento al codice penale, chiunque propagandi il comunismo e i suoi simboli rischia fino a due anni di prigione, rivela Rzeczpospolita. La nuova legge interpreta così la norma della costituzione che proibisce le organizzazioni che si rifanno a nazismo, fascismo e comunismo, dando così alle autorità giudiziarie la possibilità di perseguire le associazioni filocomuniste e di chiudere i siti che promuovono tale ideologia. L'Istituto nazionale per la memoria ha già preparato una lista di monumenti da rimuovere e nomi di strade da cambiare. Secondo alcuni la legge potrebbe addirittura colpire i venditori di oggetti legati al comunismo, come le magliette del Che. Il periodico di sinistra Krytyka Polityczna condanna la legge, argomentando che a differenza del nazismo il comunismo ha "ovvie intenzioni positive e continua a ispirare i filosofi". L'Alleanza della sinistra democratica (Sld, fondata da membri del vecchio Partito comunista) ha già fatto ricorso contro la legge presso la Corte costituzionale.

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