
Subito dopo la presentazione a Cannes del documentario di Janus Metz Armadillo, lo stato maggiore danese ha aperto un inchiesta sugli eventuali crimini di guerra commessi dal proprio contingente in Afghanistan. Il film, scrive Jyllands-Posten, mostra alcuni soldati danesi mentre rievocano "l'esecuzione" di alcuni talebani feriti in un conflitto a fuoco avvenuto il 25 giugno 2009. Il fatto costituirebbe naturalmente una violazione del diritto bellico. Nonostante il documentario non uscirà prima dell'8 luglio, l'opinione pubblica danese si è già spaccata, spiega il quotidiano. La sinistra è convinta che il film dimostrerà l'esistenza di "un Vietnam danese", mentre l'estrema destra lo considera "un monumento all'eroico sforzo dei soldati".
Ti piace quello che facciamo?
Contribuisci a far vivere un giornalismo europeo e multilingue, in accesso libero e senza pubblicità. Il tuo dono, puntuale o regolare, garantisce l’indipendenza della nostra redazione. Grazie!
