"I giudici piazzano una bomba sotto le elezioni", titola De Standaard. In una lettera inviata il 3 maggio, dodici presidenti dei tribunali d'istanza fiamminghi gettano l'ombra dell'illegalità sulle prossime consultazioni. Nel 2003, sostengono, la Corte costituzionale ha sentenziato che le elezioni saranno irregolari fino a quando la circoscrizione elettorale bilingue di Bruxelles-Hal-Vilvorde (Bhv), pomo della discordia tra la comunità francofona e quella fiamminga, non sarà divisa. Secondo i giudici lo scrutinio è organizzato in base alle divisioni elettorali precedenti al 2003, anno in cui la circoscrizione di Bhv è stata ridisegnata. "A quaranta giorni appena dalle elezioni, la riorganizzazione necessaria è del tutto improponibile", sostiene il quotidiano fiammingo. Il ministro dell'interno Annemie Turtelboom ha sottolineato che "la Corte ha giudicato incostituzionale l'attuale statuto elettorale ma non l'ha annullato, e dunque resta valido." Un'interpretazione che ha creato una spaccatura tra i giuristi. "Il Belgio sembra voler ignorare il monito dei giudici e consegnarsi al caos delle elezioni illegali", conclude De Standaard.
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