All’indomani della visita del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan a Parigi, nel corso della quale Nicolas Sarkozy ha ribadito il rifiuto da parte della Francia all'ingresso della Turchia nell’Unione europea, Ankara ha eliminato uno degli ostacoli sul suo cammino verso Bruxelles. “Il parlamento turco ha approvato un emendamento della legge elettorale che autorizza la realizzazione di campagne elettorali in lingua curda, permettendone l'uso per i manifesti e i discorsi”, riferisce Die Presse. Fino a oggi, infatti, le campagne elettorali erano obbligatoriamente in turco, anche nelle regioni a maggioranza curda. “La riforma rientra tra gli sforzi intrapresi dal governo per risolvere il conflitto curdo”, spiega il quotidiano austriaco, secondo cui la soluzione della questione è uno dei requisiti preliminari di un’eventuale adesione della Turchia alla Ue.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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