La Svizzera diventa “la testa di ponte cinese in Europa”, annuncia Le Temps dopo la firma, il 6 luglio a Pechino, di un accordo di libero scambio tra la Confederazione e la Cina al termine di “un negoziato durato sei anni”.

Il quotidiano ginevrino cita Reto Föllmi, professore di relazioni economiche internazionali all’università Saint-Gall di Pechino, convinto che “l’accordo con Berna sia una prova generale di un riavvicinamento tra la Cina e Bruxelles”.

Secondo le Temps oggi è difficile quantificare “i benefici potenziali” di un simile accordo. A causa delle “ottomila regole tariffarie che contempla”, infatti, “non potrà essere applicato prima della fine del giugno prossimo, […] anche se siamo andati al di là di quanto mi aspettassi”, spiega Johann Schneider-Ammann, consigliere federale firmatario del testo.

Il quotidiano precisa che

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

la Cina ha in effetti superato le regole dell’Omc, facendo ulteriori concessioni alla Svizzera in materia di indicazioni geografiche, protezione intellettuale e facilitazioni amministrative per il settore dei servizi.

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento