Una fabbrica di pannelli solari a Fürstenwalde, in Germania.

Allora, questa invasione?

Il 1 maggio cadono le barriere all'ingresso dei lavoratori dell'Europa centro-orientale nel mercato del lavoro tedesco. Ma aprire le porte non basterà ad attrarre la manodopera necessaria.

Pubblicato il 29 Aprile 2011 alle 15:38
Una fabbrica di pannelli solari a Fürstenwalde, in Germania.

Da un paio di settimane Andreas Röhm è sommerso di richieste. La Sirius Consulting, la sua società di consulenza per il personale, spedisce da anni badanti dall'Europa dell'est alle famiglie tedesche. Ma adesso una nuova clientela si rivolge alla sua compagnia. “Mi chiamano piccoli e medi imprenditori”, racconta Röhm, “cercano operai per i cantieri, saldatori o personale per gli hotel”. Le imprese vogliono che Röhm utilizzi i suoi contatti con i paesi dell'est per attrarre gente in Germania.

Dal primo maggio infatti si apriranno le porte a tutti gli europei di quei paesi dell'est entrati nell'Unione dal 2004. Polacchi, cechi, slovacchi, ungheresi, sloveni e baltici potranno finalmente lavorare in Germania senza ostacoli – senza che l'ufficio del lavoro debba dimostrare che non ci sono lavoratori tedeschi disponibili per lo stesso impiego.

[…] **Questo articolo è stato ritirato su richiesta del titolare del copyright.** (traduzione di Nicola Vincenzoni)

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