Il governo ha annunciato l’8 dicembre che il primo turno delle elezioni presidenziali si terrà il 17 dicembre in parlamento.
La decisione fa seguito al voto, lo stesso giorno, della finanziaria 2015 e alla decisione dei ministri delle Finanze dell’eurogruppo di concedere alla Grecia due mesi in più per raggiungere un accordo con la troika Ue-Bce-Fmi sulle riforme da mettere in atto per ottenere l’ultima tranche del piano di salvataggio da 240 miliardi di euro. La data iniziale era stata fissata al 31 dicembre.
Se nessun candidato otterrà i 200 voti necessari al primo turno, un secondo turno si terrà cinque giorni dopo. Se nessun candidato verrà eletto, 180 voti saranno sufficienti. Se anche il terzo turno sarà inconcludente, il quotidiano di Atene spiega che
il paese andrà a elezioni politiche anticipate e il prossimo governo dovrà gestire le questioni più spinose. Sarà probabilmente un governo del [partito d’opposizione di sinistra] Syriza. A quel punto, la patata bollente passerà nelle mani del suo leader, Alexis Tsipras.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >