“L’Europa scende in campo per dissuadere i fumatori”, titola La libre Belgique: il 19 dicembre la Commissione europea ha presentato la sua direttiva sulla “produzione, presentazione e vendita del tabacco”.
Il testo, al quale hanno avuto accesso diversi mezzi di comunicazione, prevede che i pacchetti di sigarette e tabacco da rullare siano coperti al 75 per cento e su entrambi i lati da avvisi sulla salute, sotto forma di testi o fotografie. Attualmente la percentuale è del 40 per cento.
Les Echos confronta questa “raffica di misure anti-tabacco” voluta dalla Commissione a una decisione presa il primo dicembre agli antipodi:
Non siamo ancora come l’Australia, dove tutti i pacchetti sono ormai identici e privi di logo, ma la direttiva lascia comunque agli stati membri la possibilità di rafforzare i provvedimenti. Francia, Regno Unito e Belgio avrebbero già manifestato il loro interesse per l’esempio australiano.
La direttiva intende inoltre proibire alcuni aromi (come il mentolo) o le sigarette slim, che inciterebbero al consumo. Un duro colpo, insomma, per la potente lobby dell’industria del tabacco, che ha cercato di farsi sentire durante la stesura del testo. Nell’ottobre 2012, per esempio, il commissario europeo alla salute John Dalli è stato costretto a rassegnare le dimissioni perché sospettato di traffico d’influenze.
Secondo La Stampa la reazione furiosa delle aziende, dei coltivatori di tabacco e dei tabaccai non è del tutto ingiustificata:
Al di là della pericolosità oggettiva del vizio, che tutti riconoscono, le argomentazioni non sono prive di fondamento. Chiudere troppe porte alimenta il contrabbando, fenomeno peggiorato dalla contraffazione, che mette sul mercato pacchetti pieni di schifezze.
La battaglia delle lobby, comunque, non finisce qui, conclude Les Echos.
Ora il testo dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dagli stati membri, e presumibilmente Stoccolma tornerà alla carica sullo snus. La Germania ha già fatto sapere di non essere completamente favorevole ai pacchetti ricoperti da avvisi per il 75 per cento.