Bruxelles deve tutelare il pluralismo

Pubblicato il 23 Gennaio 2013

Nel suo rapporto presentato ieri al commissario europeo per l’agenda digitale Neelie Kroes, il gruppo di esperti incaricato di analizzare il pluralismo dei media in Europa raccomanda tra le altre cose che l’Unione disponga di maggiori competenze per fare in modo che la libertà di stampa sia rispettata in tutti i paesi e anche su internet. 
Il rapporto, che analizza a grandi linee la situazione dei media in Ungheria (ma anche in Francia e Italia) propone un’armonizzazione delle legislazioni nazionali (in particolare sulla protezione dei dati personali e la diffamazione) considerando che i mezzi di comunicazione europei agiscono in un ambiente senza frontiere. 
“Ci sono seri motivi per fare in modo che l’Europa si occupi della protezione della libertà di stampa e del pluralismo”, commenta il Financial Times: “Alcuni tra gli ultimi arrivati, e in particolare l’Ungheria, hanno recentemente adottato misure che minacciano seriamente l’indipendenza della stampa. Tuttavia c’è una contraddizione nel voler difendere questo principio fondamentale concedendo più poteri a Bruxelles sui media europei:

Accordare alla Commissione la sorveglianza sui regolatori dei media aprirebbe la porta a una nuova forma di interferenza, stavolta da parte di Bruxelles. […] Ci sono metodi migliori per assicurarsi che i regolatori dei media non siano marionette degli stati. La Carta europea dei diritti fondamentali , che impone agli stati il rispetto della libertà di stampa e del pluralismo, è vincolante dal 2009, e le violazioni possono essere sottoposte a una procedura giudiziaria. Le sfide lanciate da paesi come l’Ungheria dimostrano che c’è bisogno di strumenti più efficaci per impedire ai governi di calpestare i diritti democratici. L’Europa soffre perché non ha una panoplia di risposte graduali alle violazioni, come il congelamento dei fondi per i governi che oltrepassano la linea rossa. […] Comunque sia, trasformare Bruxelles nel nuovo padrone dei media non è il modo migliore di assicurare una stampa libera e vivace.

Questo articolo ti interessa?

È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.

Mi abbono
Do il mio contributo

Live | Finanza verde: le promesse e il greenwashing. Le nostre inchieste

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento