Secondo il dimissioni dell’ex commissario europeo alla salute John Dalli.
La decisione è arrivata dopo la pubblicazione di una serie di email che mostrerebbero come Kimberley, rappresentante locale della società svedese Match, abbia guidato il processo di lobbying operato da Silvio Zammit, uomo d’affari maltese legato a Dalli. Zammit avrebbe chiesto una tangente da 60 milioni alla compagnia svedese nel gennaio 2012 offrendo in cambio la sua influenza su Dalli per cancellare il bando sullo snus, un tabacco da masticare che in base alle regole Ue può essere venduto solo in Svezia. Secondo il quotidiano maltese l’agenzia anti-frode dell’Unione (Olaf), che per prima ha indagato sulla faccenda,
aveva suggerito di esaminare la posizione di Kimberley, ma gli inquirenti maltesi avevano concluso che le prove non erano sufficienti e l’avevano trattata come una testimone […]. Ora gli avvocati di Zammit […] sostengono che le prove in possesso del loro cliente mostrano che l’uomo d’affari ha agito seguendo le istruzioni di Kimberley.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >