Dati alla mano Genere e urbanismo

Il gender gap è scritto nelle strade d’Europa

Trenta delle più grandi città europee hanno intitolato il 90 per cento delle strade che ricordano delle persone a uomini. Le donne più celebrate? La Madonna e Sant'anna. Questo gender gap “urbano” inizia a diminuire, ma il miglioramento è troppo lento, se non incolmabile.

Pubblicato il 7 Marzo 2023 alle 08:28

Che si tratti di un’arteria importante alla periferia di una metropoli o di un vicolo in una cittadina, del nord della Scandinavia o del Mediterraneo, della città più a occidente d’Europa o di Kiev in guerra, le strade d’Europa hanno almeno una cosa in comune: onorano e ricordano gli uomini più delle donne.

In collaborazione con lo European Data Journalism Network, abbiamo esaminato 14.6327 strade in 30 importanti città europee in 17 stati membri dell’Ue o candidati a entrarvi. In media, il 91 per cento delle strade intitolate a persone è dedicato a uomini. A Stoccolma, la città con il minore divario di genere, le strade intitolate a uomini rappresentano comunque più dell’80 per cento del totale.

La nostra analisi riguarda le seguenti città: Atene, Barcellona, Berlino, Breslavia, Bruxelles, Bucarest, Budapest, Chisinau, Copenaghen, Cracovia, Danzica, Debrecen, Genova, Katowice, Kiev, Lione, Lisbona, Lodz, Madrid, Milano, Palermo, Parigi, Praga, Roma, Siviglia, Stoccolma, Torino, Varsavia, Vienna, e Zagabria.

I nomi delle strade onorano in genere lo stesso tipo di persone: uomini bianchi che erano ricchi, influenti o entrambi. È un sottile ma potente promemoria di chi la nostra società apprezza, o ha apprezzato, e chi no. 52.704 strade che abbiamo monitorato portano il nome di un individuo. Il risultato complessivo accenna già al problema: solo il 9,07% di queste strade è intitolato a una donna, ovvero 4.774.

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Città diverse, donne diverse

Tra le città vi sono alcune variabili. Primo, in alcune regioni europee, soprattutto in Europa settentrionale e centro-orientale, è relativamente poco comune intitolare le strade a persone. Oltre a Stoccolma, le città con più strade dedicate a donne sono Copenaghen e capoluoghi spagnoli, anche se i dati di questi ultimi sono gonfiati dal gran numero di strade che hanno vari appellativi della Vergine Maria (211 in appena tre città). Al contrario, ad Atene, Praga e Debrecen è dedicato a donne meno del 5 per cento delle strade intitolate a persone. 

share of street named after women out of the streets named after individuals
Proporzione delle strade intitolate a donne rispetto al totale delle strade intitolate a persone.

Complessivamente, le strade che abbiamo analizzato rendono onore a circa 41mila persone. L’Europa, un’area densamente popolata con migliaia di anni di storia alle spalle, ha soltanto 3500 donne che vengono ricordate con una strada a loro nome nelle 30 città più importanti che abbiamo analizzato. 

Immaginate se avessero vissuto tutte nello stesso periodo: riempirebbero gli appartamenti e le case di un unico viale. Questo è un monito, sottile ma efficace, su chi è o è stato apprezzato nella nostra società e chi no. La preponderanza maschile nei nomi delle nostre strade è, anche, un messaggio subliminale ma continuo che aiuta a perpetuare l’emarginazione dei contributi femminili alla storia, all’arte, alla cultura e alla scienza.


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Nelle città prese in considerazione, la Vergine Maria e Sant’Anna sono i personaggi femminili più popolari, anche se la maggior parte delle strade intitolate a donne non rende omaggio personaggi religiosi. In genere, le strade celebrano figure attive in campo culturale o scientifico, tra cui scrittrici e artiste. In Europa vengono ricordate nei nomi delle strade relativamente spesso anche nobildonne e protagoniste della politica.

Tra le città vi sono differenze significative. Per esempio, Copenaghen e Cracovia omaggiano 71 donne; a Copenaghen una sola delle donne a cui è intitolata una strada era una figura religiosa, contro almeno dieci a Cracovia.

Le differenze tra le città sono molto minori quando si tratta delle origini delle donne a cui sono intitolate le strade: a parte poche sante mediorientali, quasi tutte erano di origine europea. Le eccezioni che spiccano di più sono quelle della leader indiana Indira Gandhi e dell’artista sudafricana Miriam Makeba.

Il divario non si colma

Il grande divario di genere nei nomi delle strade in Europa forse non stupisce in modo particolare, vista l’emarginazione secolare delle donne nell’istruzione, nella vita pubblica e in economia. I nomi delle strade tendono a riflettere le relazioni di potere in vigore quando le strade furono realizzate, ossia il XIX° secolo e l’inizio del XX° per la maggior parte delle città del nostro continente.

year of birth of women to whom streets are named
Anno di nascita delle donne cui sono intitolate delle strade.

Grazie all’impegno di molti attivisti e attiviste e intellettuali, in Europa va crescendo la consapevolezza di un’eccessiva rappresentanza di maschi bianchi benestanti. In ogni caso, i dati lasciano intuire che questa consapevolezza non ha ancora portato a un cambiamento significativo nelle modalità con cui si intitolano le strade. Abbiamo osservato come avviene questo processo e come alcune grandi città europee hanno ribattezzato alcune strade: dai dati risulta che nessun comune si è avvicinato a colmare il divario di genere, e alcuni lo hanno perfino allargato. Per esempio, tra il 2012 e il 2022 Amsterdam, Berlino, Milano e Valencia hanno continuato a dedicare più strade agli uomini che alle donne.

“Dal 2017 aderiamo con rigore a un equo rapporto di assegnazione dei nomi delle strade, così che vi sia una nuova donna per ogni nuovo uomo. Tuttavia, riceviamo regolarmente più proposte di denominazione con nomi maschili, in rapporto di quasi dieci a uno rispetto a quelle con nomi femminili” dice Antonella Amodio, funzionaria incaricata di assegnare i nomi alle strade di Milano. Una maggiore sensibilità nei confronti della questione ha portato a una maggiore consapevolezza: la città adesso monitora il divario di genere e sta realizzando un sito web dedicato per esplorare zone e monumenti intitolati a donne illustri e alle loro vite.

Raggiungere la parità di genere non contribuirà a chiudere il divario di genere: non basterebbe infatti intitolare alle donne la maggior parte delle nuove strade, o perfino tutte, per riuscirci. Le città europee semplicemente non stanno crescendo alla rapidità di altri periodi storici: ogni anno ci sono solamente poche decine di strade nuove. Oggi, nelle città che abbiamo analizzato, vi sono 42.900 strade in più intitolate a uomini rispetto a quelle dedicate alle donne. Anche se fosse possibile assegnare alle nuove strade soltanto nomi femminili, occorrerebbero secoli per colmare il divario accumulato.

Oltretutto, alcuni accademici e attivisti fanno notare che le nuove strade intitolate alle donne perlopiù sono situate in aree periferiche di quartieri residenziali dove tali figure hanno scarsa visibilità. Viceversa, i nomi maschili continuano a essere presenti nelle strade e nelle piazze più importanti al centro delle città. Per esempio, uno studio condotto nel 2021 sulle strade di Bruxelles  ha appurato che “ più centrale è la strada, tanto inferiore è il nome femminile”.

Come migliorare?

È difficile immaginare un’operazione sistematica di riassegnazione dei nomi alle strade già esistenti che riesca a eliminare il divario di genere. Sarebbe estremamente poco pratico e confusionario cambiare centinaia di migliaia di indirizzi. Tra le strategie più praticabili si potrebbero esplorare altri modi di celebrare le donne negli spazi pubblici, per esempio intitolando loro scuole, parchi o hub di trasporto.

Non esiste una soluzione univoca, ma si dovrebbero privilegiare il criterio della partecipazione e un approccio dal basso, fondamentali per innescare un cambiamento. Réka Sáfrány, Presidente dell’European Women's Lobby, concorda: “È molto importante per le amministrazioni locali collaborare con la società civile, quando si decide l’assegnazione dei nomi alle strade, e può rivelarsi utile consultare la popolazione. In alcuni quartieri di Budapest, per esempio, ci si può esprimere con il voto sul nome a cui intitolare una strada”. 

In verità, gli approcci dal basso possono innescare dibattiti sull’empowerment che mettono alla prova le rappresentazioni sociali. 

Va detto, inoltre, che quando a livello locale le amministrazioni cambiano i nomi delle strade rischiano di scivolare nelle critiche, che vedono questi atti come pubbliche relazioni e non come autentici tentativi di cambiamento.

Come osserva Sáfrány, "dovremmo trovare un modo per collegare queste buone prassi e incoraggiarne la disseminazione da un posto all’altro. Sarebbe molto utile se l’Ue potesse aiutare a promuovere questi scambi”. Mapping Diversity, il Progetto di EDJNet di mappatura dei nomi delle strade, è nato per facilitare i dibattiti pubblici sulle questioni di genere e il mainstreaming negli spazi pubblici, fornendo dati precisi e comparativi su una scala senza precedenti. Le comunità locali adesso possono sfruttare i dati liberamente accessibili per aumentare la rappresentanza femminile. Più informazioni su MappingDiversity.eu.

In collaborazione con European Data Journalism Network

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