Dopo le elezioni europee in Romania
Detail of a graffiti in Bucharest.

Gli elettori sfidano il partito al potere

Il sostegno al partito socialdemocratico al potere in Romania si è dimezzato e il suo presidente si è dimesso il giorno dopo lo scrutinio per scontare una condanna a tre anni e mezzo di carcere per corruzione. Nel frattempo Renew Europe elegge come leader l'ex primo ministro romeno e l'ex commissario europeo Dacian Cioloș.

Pubblicato il 30 Agosto 2019
Panoramas | Flickr  | Detail of a graffiti in Bucharest.

I chiari vincitori delle elezioni europee in Romania sono stati il Partito liberale nazionale (10 seggi) e il gruppo del Partito popolare europeo (14 seggi in tutto, uno in meno rispetto al 2014) a cui è affiliato. Il Partito socialdemocratico (Psd) ha ottenuto solo la metà dei voti ottenuti alle elezioni parlamentari del 2016 (22 per cento). Questo fa seguito al suo tentativo di modificare la legislazione anti-corruzione in modo da evitare accuse penali contro il suo leader, Liviu Dragnea.

La sconfitta era prevista, ma la sua portata è alquanto sorprendente, dando al partito solo otto seggi, lo stesso numero di Alliance 2020, membro di Renew Europe. Pro Romania, un nuovo partito fondato dall'ex primo ministro Victor Ponta e affiliato ai Socialisti e democratici europei, ha ricevuto due mandati, così come il partito del Movimento Popolare guidato dall'ex presidente Traian Băsescu e l'Alleanza democratica degli ungheresi in Romania, entrambi parte del Ppe. Dato che in Romania non c'è un partito ecologista, non c'è stata l'ondata verde. Mentre i risultati finali hanno ampiamente confermato i sondaggi pre-elettorali, non era stato previsto l'aumento dell'affluenza dal 32 per cento nel 2014 al 49,2 per cento.

In difesa dello stato di diritto e di una magistratura indipendente

Questo aumento è stato stimolato da un referendum sui piani del PSsd per il sistema giudiziario e si è tenuto lo stesso giorno delle elezioni europee. Indetto dal presidente rumeno Klaus Iohannis, chiedeva ai cittadini se sostengono i divieti di amnistia e grazia nei casi di corruzione e sull'uso da parte del governo di decreti d'emergenza sul sistema giudiziario (un settore di cui i socialdemocratici avevano abusato in precedenza).

Per quanto possa sembrare complicato il risultato è stato chiaro: oltre l'85 per cento degli elettori ha respinto i piani dei socialdemocratici. Mentre il presidente stesso potrebbe considerare la sua iniziativa come un successo personale, il risultato è anche la prova che i cittadini rumeni sono disposti a difendere lo stato di diritto e un sistema giudiziario indipendente, che il Psd ha cercato di subordinare, come ha fatto Viktor Orbán in Ungheria.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Il giorno dopo le elezioni europee, il presidente del Psd Liviu Dragnea è tornato in tribunale per l'ultimo appello nel suo processo riguardante l'assunzione fraudolenta di due dipendenti del partito. La Corte suprema lo ha condannato a tre anni e sei mesi di carcere. La decisione è definitiva.

jsi0toh1wxg3xhdudpk7ce

Questo articolo ti interessa?

È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.

Mi abbono
Do il mio contributo

Cet article est publié en partenariat avec Eurozine

Live | Finanza verde: le promesse e il greenwashing. Le nostre inchieste

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento