Google deve rispettare le leggi europee

Pubblicato il 26 Giugno 2013 alle 13:04

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Nel suo rapporto conclusivo la Corte di giustizia europea (Cej) afferma che Google deve rispettare la legge europea in materia di protezione dei dati personali, riporta il Tagesspiegel precisando però che gli utenti non godono necessariamente del “diritto all’oblio”. 
Google, che non è responsabile per i contenuti di siti terzi, non è obbligata a cancellare i dati personali che appaiono nei risultati delle ricerche, anche se le informazioni sono datate o non apportano un beneficio alle persone citate. Il quotidiano tedesco ricorda che 

ormai da anni i difensori della protezione dei dati personali combattono con le compagnie americane come Google, Facebook e Apple per stabilire se devono rispettare la legge europea. 
Finora le compagnie avevano rifiutato di riconoscere il diritto europeo sostenendo che le loro sedi si trovano negli Stati Uniti. Ora però l’avvocato generale della Cej ha deciso che la legislazione nazionale in materia di protezione dei dati è applicabile alle compagnie che aprono una succursale o una filiale in uno stato europeo.
 Secondo La Vanguardia “L’Ue da ragione a Google nella battaglia sul diritto all’oblio”, perché l’avvocato generale della Cej ha paragonato l’eliminazione di alcuni contenuti di Google “a una forma di censura del contenuto pubblico”. Il quotidiano di Barcellona sottolinea che con la decisione della Cej il gigante americano “ha vinto il primo assalto”: 
garantire il rispetto del diritto all’oblio su internet non è compito di Google né di altri motori di ricerca. È possibile chiedere questa protezione soltanto in casi in cui i contenuti sono illegali o violano i diritti di proprietà intellettuale, ma non nel caso di un privato che voglia cancellare la sua impronta digitale. 
La Corte era stata chiamata in causa nel 2009 da un cittadino spagnolo che aveva trovato i suoi dati personali inseriti in un annuncio pubblicato da La Vanguardia dieci anni prima. In precedenza l’uomo si era rivolto senza successo all’Agenzia spagnola per la protezione dei dati (Aepd) chiedendo di imporre a Google di cancellare i suoi dati personali, ma la compagnia americana si era rifiutata di esaudire la richiesta sottolineando che rappresentava un attentato alla libertà di espressione. 
La Cej, che non è vincolata alle conclusioni dell’avvocato generale, emetterà il suo verdetto nei prossimi mesi.

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