A un anno e mezzo dall'inizio del processo a carico di John Demjanjuk, l'ex guardiano del campo di sterminio di Sobibor (Polonia) è stato condannato a cinque anni di prigione per "complicità nella morte di 28.000 ebrei". Una "sentenza salomonica", scrive Trouw. Secondo il quotidiano olandese, il verdetto del tribunale di Monaco "è simile a quello che Jules Schelvis, uno dei sopravvissuti olandesi del campo (e costituitosi parte civile) aveva chiesto nella sua arringa finale: 'condannatelo ma non punitelo. Quest'uomo è troppo vecchio'". In attesa dell'appello, "Demjanjuk è stato rimesso in libertà in ragione della sua età avanzata, ha 91 anni, e delle sue fragili condizioni di salute".
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