Il capitale civico per una crescita equilibrata

Pubblicato il 8 Ottobre 2013

Il lettore italiano continentàl 2.0 consiglia un articolo sulla correlazione tra squilibri macroeconomici e fattori culturali, pubblicato dal sito milanese Lavoce.info. Secondo continentàl 2.0 —

Secondo l'articolo gli squilibri macroeconomici in Europa possono essere spiegati dal persistere delle differenze culturali relative a storia e religione. La performance economica è correlata al livello di fiducia interpersonale. L'attività economica è impossibile senza un minimo livello di confidenza. La sfiducia può causare gravi crisi finanziarie e aumenta i costi di transazione. L'eurozona si spaccherà per ragioni puramente culturali? Probabilmente no. Solo una parte degli squilibri macroeconomici nel tempo e tra i suoi membri possono essere imputati alle variabili culturali, mentre le differenze culturali al suo interno non sono grandi su scala internazionale. Le politiche economiche e di istruzione possono svolgere un efficace ruolo di compensazione.

Questo articolo ti interessa?

È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.

Mi abbono
Do il mio contributo

Live | Finanza verde: le promesse e il greenwashing. Le nostre inchieste

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza