Soprannominato New Europe Bridge, il ponte sul Danubio che collega le città di Calafat, in Romania, e Vidin, in Bulgaria, è stato inaugurato il 14 giugno. È stato finanziato con i fondi di coesione europei ed è costato 300 milioni di euro. Fa parte del progetto di un corridoio pan-europeo che dovrebbe collegare la città tedesca di Dresda a Istanbul, in Turchia.
Inaugurato alla presenza del primo ministro romeno Victor Ponta, del suo omologo Plamen Orecharski e del commissario europeo incaricato della politica regionale Johannes Hahn, il ponte faciliterà soprattutto il trasporto merci.
Il cantiere è rimasto aperto 6 anni, e ora questo “vasto progetto dovrebbe cambiare l’economia della regione”, anche se lo stato delle autostrade romene collegate al ponte è “disastroso” e rende l’accesso molto difficile, sottolinea il quotidiano.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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