A graffiti by Edward von Lõngus in Helsinki.

Il populismo ha raggiunto l’apogeo

I risultati delle elezioni europee in Finlandia confermano che il populismo di destra ha ormai raggiunto il suo massimo livello, come avevano già rivelato le elezioni di aprile: il Partito dei finlandesi è infatti passato dal 13 al 14 per cento dei voti, mantenendo i due seggi che aveva nel parlamento europeo uscente.

Pubblicato il 10 Settembre 2019
A graffiti by Edward von Lõngus in Helsinki.

I partiti di centro-destra moderati hanno subito una battuta d'arresto, con il Partito di centro che ha perso il 6 per cento rispetto alle precedenti elezioni europee. Poco dopo il voto il presidente del partito Juha Sipilä si è dimesso dalla carica di primo ministro. Il partito ha perso anche un seggio al parlamento europeo, che è stato ottenuto dai Verdi, giunti al secondo posto, passando dal 10 al 16 per cento dei voti.

Il sostegno per i moderati del Partito della coalizione nazionale è leggermente diminuito, anche se il partito ha mantenuto i tre seggi che aveva. Può essere considerato il vincitore assoluto delle elezioni europee in Finlandia, dopo essere stato testa a testa con il Partito di centro l'ultima volta. Tuttavia, i margini tra i cinque partiti più grandi sono estremamente ridotti, con i Socialdemocratici davanti al Partito dei finlandesi e alle dietro ai Verdi. Infine, il Partito popolare svedese (destra liberale) e l'Alleanza di sinistra dei socialisti democratici hanno mantenuto un seggio ciascuno.

Il Partito dei finlandesi ha inviato al parlamento europeo due dei suoi politici più incendiari, Laura Huhtasaari e Teuvo Hakkarainen. Entrambi rappresentano il fianco anti-immigrati del partito. Huhtasaari, un creazionista, ha ripetutamente difeso i commenti razzisti dei suoi compagni di partito, sottolineando instancabilmente che i diritti umani non si applicano ai terroristi e si è opposto ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e al femminismo. Durante il suo mandato di deputato, Hakkarainen è stato condannato sia per istigazione contro un gruppo etnico che per aggressione sessuale.

Anche l'ex presidente del partito socialdemocratico Eero Heinäluoma diventa quest'anno deputato europeo, dopo essere stato ampiamente considerato il grande manovratore all'interno del suo partito. L'ex popolare giornalista e deputata dell'Alleanza di sinistra Silvia Modig ha subìto una sorprendente sconfitta alle elezioni nazionali, ma il suo partito l'ha sostenuta alle elezioni europee, permettendo a questa donna apertamente gay di continuare la sua carriera politica. Quanto ai due eurodeputati verdi Heidi Hautala e Ville Niinistö, sono entrambe ex leader di partito.

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