Il sindaco di Firenze Matteo Renzi, sconfitto alle primarie del Partito democratico (Pd) da Pier Luigi Bersani e considerato il suo principale avversario, ha rotto la tregua concordata dopo le elezioni con il leader del suo partito, accusandolo di essere “surgelato” e di essere stato “umiliato dall’arroganza del Movimento 5 Stelle”.
Renzi ha invitato il suo partito a smettere di corteggiare i grillini e a cercare un accordo temporaneo con il Popolo della libertà di Silvio Berlusconi (un’idea che fa orrore a molti esponenti del Pd) o in alternativa andare alla urne.
Giovane, centrista e alfiere di alcune delle tendenze anti-establishment che hanno fatto la fortuna di Beppe Grillo, Renzi viene considerato un candidato forte in grado di unire il centrosinistra, ma fino a questo momento aveva scelto di rimanere in silenzio per rafforzare la propria posizione.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >