"Chi legge i giornali e segue le notizie sui vari media, si accorge che la lingua italiana è molto permeabile dato che subisce costanti infiltrazioni linguistiche che la ibridano", scrive su Repubblica la linguista Linda Rossi Holden. "Per esempio, Repubblica ogni giorno ci propone almeno 200 prestiti linguistici - e non è il più "esterofilo" - di cui l'85 per cento è rappresentato da anglismi e, a seguire, da francesismi e latinismi." Rossi Holden propone quindi una selezione dei termini inglesi, da "duppie" a "sexting", che sono ormai diventati di uso comune, nonostante siano in molti a usarle senza conoscere precisamente il loro significato.
Intanto, l'American dialect society ha eletto la parola dell'anno 2009: è "tweet", ormai tanto familiare tra i nostri confini da potersi considerare un termine italiano a tutti gli effetti.
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