Durante un dibattito al Parlamento europeo, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha fatto sapere ai paesi che possono “ridefinire” il programma di aggiustamenti, ma soltanto rispettando i limiti finanziari stabiliti. Un discorso che elimina ogni possibilità che il Portogallo riceva fondi addizionali. Prima dell’inizio della settima revisione dei conti portoghesi da parte della troika, il leader del principale partito di opposizione António José Seguro (Ps, socialisti) ha inviato una lettera alle tre istituzioni – Bce, Fmi, Commissione Ue – per chiedere di valutare il reale stato del paese e non limitarsi ai termini dell’accordo sul bailout.
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