Per la Croazia si apre uno spiraglio nelle porte dell'Unione europea. Il 6 giugno i gli sloveni hanno approvato attraverso un referendum un accordo concluso tra i due paesi per risolvere il contenzioso sulle frontiere marittime. Secondo i risultati ancora provvisori il 51,48 per cento degli elettori avrebbe votato sì. Tuttavia "i problemi con la Slovenia non finiscono qui", titola Vecernji list. Il quotidiano di Zagabria spiega che la diaspora slovena potrebbe rimettere in discussione il risultato del referendum. L'opposizione slovena ha già dichiarato che ostacolerà la ratifica di un altro accordo sullo sblocco dei negoziati di adesione della Croazia all'Unione europea. Per essere valido, l'accordo dovrà essere approvato dai due terzi del parlamento. "Se l'accordo fallirà, la Slovenia chiuderà a chiave la porta dell'Unione europea alla Croazia proprio nel momento in cui Zagabria sta per concludere i negoziati", continua Vecernji list. Secondo Novi list un rifiuto del genere isolerebbe il primo ministro sloveno Janez Jansa in Europa, a meno che la posizione di Lubjana non dovesse coincidere con gli interessi dei grandi paesi come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, sempre più reticenti nei confronti di un'ulteriore allargamento dell'Unione.
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