La Germania accusa l’Italia di mandare i clandestini a nord

Pubblicato il 29 Maggio 2013

“L’Italia paga gli immigrati per andare in Germania”, titola Linkiesta citando le accuse dell’ufficio immigrazione di Amburgo. Le autorità cittadine sostengono di aver arrestato circa 300 immigrati africani in possesso di permessi di soggiorno scaduti emanati in Italia, e chiedono che siano rispediti indietro.
Secondo gli immigrati i funzionari italiani li avrebbero esplicitamente invitati a fare rotta verso la Germania, destinazione prediletta per la maggior parte degli immigrati che entrano nel territorio dell’Ue attraverso i paesi del Mediterraneo. Gli immigrati raccontano che le autorità italiane hanno addirittura pagato una somma fino a 500 euro per convincerli a lasciare il paese.
Secondo il sito d’informazioni le autorità italiane hanno ammesso la loro responsabilità e si sono dette pronte ad accogliere nuovamente gli immigrati. La maggior parte di loro sono stati ammessi con lo status di rifugiati perché erano in fuga dalla guerra civile in Libia del 2011 e dai successivi attacchi xenofobi dopo la caduta di Muammar Gheddafi. Il problema è che in gran parte si tratta di cittadini di paesi considerati democratici come il Ghana, il Togo e la Nigeria, e dunque non hanno diritto in Germania all’asilo concesso a chi fugge dalle violenze, scrive La Repubblica. La vicenda, che dipenderebbe dalla necessità di chiudere i centri di accoglienza temporanea in Italia, è stata scoperta diversi mesi fa, e riguarda un numero molto maggiore di immigrati entrati in Germania, scrive La Repubblica. Secondo il quotidiano

Adesso le elezioni politiche federali del 22 settembre si avvicinano, ed è magari malizioso ma facile immaginare che parlarne in pubblico serva.

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