La grande illusione digitale

Le nuove tecnologie promettevano di democratizzare la stampa e ampliare l’accesso all’informazione. Invece hanno dimostrato che il giornalismo di qualità è più necessario che mai.

Pubblicato il 26 Dicembre 2012

Decisamente non abbiamo approfittato di questa alba piena di promesse. Tutti noi avevamo sulla scrivania o in tasca apparecchi che offrivano mezzi di comunicazione che solo venti anni fa non possedeva neanche il presidente degli Stati Uniti; per pochi euro ci potevamo trasformare in studio televisivo o in editore. Tutto era possibile, si esclamava in coro, ma a quanto pare abbiamo perso l'occasione giusta. Anzi è stato un disastro, o il messaggio di un sogno che, adesso che ci siamo risvegliati, dovrebbe farci riflettere.

In questo caso non è la crisi della stampa a essere chiamata in causa. Ma quando si vede la grande macchina mediatica reagire con riflessi pavloviani e discettare – non sempre a torto, ma sempre con supponenza – sulle "occasioni mancate" dopo l’annuncio dell’insolvenza della Frankfurter Rundschau e la chiusura del Financial Times Deutschland, significa che è arrivato il momento di capire cosa sta succedendo in questo settore.[…]

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