Circa duecentomila persone hanno partecipato a Budapest alla “marcia per la pace” organizzata dai sostenitori del primo ministro ungherese Viktor Orbán in occasione delle festa nazionale del 23 ottobre, che celebra la rivolta anti-sovietica del 1956, riporta Magyar Hírlap.
Il quotidiano pubblica il discorso pronunciato da Orbán davanti ai suoi sostenitori, in cui il capo del governo sottolinea che “bisogna finire il lavoro cominciato nel 1956” perché “gli ex comunisti sono sempre pronti a consegnare il paese ai colonizzatori”.
“I tovarish (compagni) diventano Tavares”, ha aggiunto il capo del governo riferendosi al deputato europeo Rui Tavares, autore di un rapporto molto critico sulla situazione dei diritti fondamentali nel paese.
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