La più amata dai criminali

La banconota da 500 euro è sempre più diffusa, anche se la maggior parte degli europei non ne ha mai vista una. I suoi estimatori infatti sono soprattutto narcotrafficanti ed evasori fiscali.

Pubblicato il 16 Agosto 2010 alle 13:39

Quattro anni fa, in piena rimonta dell'euro sul dollaro, Jay-Z esibiva banconote da 500 euro in un video. Il rapper statunitense non è uno qualunque: dodici dischi incisi a partire dal 1996 e più di quaranta milioni di copie vendute – "I'm not a business man, I'm a business, man!" Nel 2006 le banconote europee hanno superato quelle statunitensi per diffusione mondiale, 62 anni dopo che Bretton Woods aveva siglato l'egemonia del biglietto verde.

Attraverso Mtv gli under-30 di tutto il mondo ella vecchia Europa: un biglietto del valore di 660 dollari – sei biglietti da cento, uno da cinquanta e uno da dieci racchiusi in un'unica banconota, senza una storia né una cultura alle spalle. L'ex spacciatore di crack, all'anagrafe Shawn Carter, abituato ad ammassare mazzette di banconote di taglio molto inferiore, capì immediatamente i vantaggi logistici di un pezzo di carta dal valore triplo: unità di conto, di scambio e riserva di denaro. La banconota da 500 è ormai praticamente un mito. Ma perché esiste?

La gran parte dei cittadini non ne ha mai usata una. Chi ha stabilito che la neonata Banca centrale europea (Bce) dovesse emettere una banconota con un potere d'acquisto senza eguali? In fondo si tratta di un bel regalo per l'economia sommersa: narcotrafficanti, prostitute, crimine organizzato, evasori fiscali e quant'altro. Il mezzo ideale per il riciclaggio del denaro sporco. L'euro lava più a fondo!

Il portavoce ufficiale della Bce ricorda che sei dei dodici membri fondatori dell'Unione disponevano già di banconote dal valore simile. Ma nei luoghi più poveri del pianeta 500 persone potrebbero sopravvivere un giorno intero dividendo il bigliettone in 500 monete da un euro e prendendone una ciascuno.

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Un milione in due chili

Il primo agosto Stephen Fidler sosteneva sul Wall Street Journal che le popolarità di cui godono le banconote da 200 e 500 euro tra i criminali, i narcotrafficanti e gli addetti al riciclaggio di denaro è uno dei fattori che hanno garantito la solidità della moneta unica europea e la stabilità finanziaria dell'unione monetaria negli ultimi movimentati mesi. Se la Bce fosse un'impresa, il suo prodotto più venduto sarebbero proprio le banconote da 500, la maggior parte delle quali circola o viene accumulata fuori dai confini dell'eurozona.

Dalla data della creazione del biglietto da 500, nell'inverno del 2002, la sua emissione ha registrato una crescita annuale del 32 per cento, e si è passati dai 31 miliardi di euro complessivi di allora ai 285 miliardi attuali. Il 35 per cento degli euro in circolazione sono in biglietti da 500, nonostante ben poche persone abbiano avuto la possibilità di maneggiarli.

Se la Banca centrale europea emette ogni anno un 32 per cento in più di banconote di massimo taglio e praticamente nessuno le utilizza quotidianamente, non serve un genio per capire che esiste un mercato gigantesco che gira attorno al denaro sporco. Negli anni d'oro del denaro facile la Spagna, che rappresenta il 10 per cento dell'eurozona, si accaparrava il 40 per cento delle banconote da 500.

Stephen Fidler ricorda che già nel 1998 Gary Gensler, alto funzionario del dipartimento del tesoro statunitense, aveva espresso preoccupazione per la concorrenza al biglietto da 100 dollari – il massimo taglio emesso dagli Stati Uniti, equivalente ad appena 76 euro – e per l'uso che avrebbero fatto i criminali dei biglietti da 200 e 500 euro. Un milione di dollari in biglietti da 100 pesa quasi dieci chili. L'equivalente in biglietti da 500 euro meno di due chili. (traduzione di Andrea Sparacino)

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