L'attentato di Karachi, un affare di stato?

Pubblicato il 25 Giugno 2009

L'8 maggio 2002 un attentato ha causato la morte di 11 tecnici e ingegneri francesi della Dcn (Direzione costruzioni navali) a Karachi. Fin dall'inizio le indagini hanno seguito la pista islamista. Tempo dopo, rivela invece Libération, un altro scenario è venuto alla luce: quello di una ritorsione dei servizi segreti pakistani al rifiuto di Parigi di pagare a Islamabad le commissioni previste da un contratto per la vendita di sottomarini al Pakistan firmato nel 1994. Il quotidiano aggiunge che l'ipotesi è stata avanzata all'indomani dell'attentato, ma che è stata poi scartata e definita "ridicola e grottesca" dal presidente Nicolas Sarkozy. "È ora che la Francia si metta in condizione di fare chiarezza sui retroscena dell'attentato di Karachi. Non si può essere soddisfatti della reazione del presidente, che sfiora l'indecenza", commenta Libé.

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento