La crisi in Russia e in Ucraina sta avendo un effetto negativo sugli affari nella zona euro e al di là, sanzioni europee contro la Russia, in particolare nel settore energetico e finanziario.
Adidas, Volkswagen e Metro hanno registrato un calo nelle quotazioni e nelle vendite direttamente legato al calo dell’attività in Russia, mentre Siemens ha fatto sapere che la crisi fa correre “seri rischi” alla crescita in Europa per il 2014 e il 2015. Diversi gruppi industriali, banche e compagnie petrolifere europee hanno denunciato conseguenze negative sulle previsioni di crescita, vendite e profitti. Altre società, come Royal Dutch Shell, ritengono che sia “troppo presto per pronunciarsi”, spiega il Financial Times.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >