Il 9 maggio la premier Alenka Bratušek ha annunciato un vasto programma di privatizzazioni e un aumento dell’iva, che il primo luglio passerà dal 20 al 22 per cento. Attese da diversi giorni, le misure servono per scongiurare il rischio di una crisi bancaria senza ricorrere all’aiuto internazionale.
Il governo ha rinunciato a un’”imposta di crisi”, ma potrebbe ripensarci se le misure annunciate non dovessero dare i risultati sperati, spiega Delo. Entro il 2014 la Slovenia deve riportare il deficit di budget al 3,3 per cento del Pil, dopo che nel 2013 dovrebbe raggiungere il 7,8 per cento (4 per cento nel 2012). L’esecutivo sta negoziando con i sindacati un taglio degli stipendi pubblici.
Tra le 15 società nazionali che saranno privatizzate ci sono la seconda banca del paese (Nova Kbm Bank), il principale operatore telefonico (Telekom Slovenia), la compagnia aerea Adria Airways e il gestore dell’aeroporto di Lubiana.