Il "complotto internazionale" contro Silvio Berlusconi guadagna un altro insospettabile membro. È il rappresentante per la libertà di stampa dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) Miklós Harazsti, che ha chiesto al premier di ritirare le denunce per diffamazione sporte contro La Repubblica e L'Unità per l'attenzione dedicata agli scandali sessuali che da mesi attanagliano il Cavaliere. "Fare continuamente domande, anche se di parte, è uno strumento della funzione correttiva dei media. Il diritto di informazione del pubblico include inevitabilmente il diritto dei media a fare domande", ha dichiarato riferendosi alle dieci domande di Repubblica Harazsti, secondo il quale "i dirigenti politici devono accettare un livello di critica più alto rispetto agli altri cittadini a causa delle funzioni che ricoprono", riporta il Corriere della Sera.
Secondo El País, il crescente imbarazzo sulla scena internazionale sta contribuendo ad accelerare il declino di Berlusconi. I suoi alleati starebbero già pensando al suo successore, che potrebbe essere l'attuale ministro dell'economia, Giulio Tremonti. "È cominciata la fase finale del berlusconismo", ha dichiarato il direttore dell'agenzia di stampa italiana Ansa Giulio Anselmi al quotidiano spagnolo. "Il problema è che nessuno sa quanto durerà".
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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