L’Ue ha quasi un seggio all’Onu

Pubblicato il 4 Maggio 2011

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"Il presidente del Consiglio europeo Herman Von Rompuy potrà rivolgersi alle Nazioni Unite nello stesso modo in cui lo fanno Barack Obama, Hugo Chávez o Dmitri Medvedev", riporta EUobserver. D'ora in poi all'Ue verranno simbolicamente garantiti "quasi tutti i diritti" delle nazioni vere e proprie, inclusi "il diritto a prendere la parola, il diritto ad avanzare proposte e presentare emendamenti, il diritto di replica, il diritto di aprire questioni procedurali e il diritto di presentare documenti".

Fino a oggi lo status dell'Unione europea alle Nazioni unite era di semplice osservatore. Una precedente mozione per garantire all'Ue qualcosa di simile allo status di membro, avanzata dal Belgio, era stata respinta l'anno scorso. La nuova condizione permetterà all'Alta rappresentante Catherine Ashton e ai funzionari della diplomazia europea di prendere la parola all'Onu. Ashton si è detta "entusiasta" di una decisione che "d'ora in avanti consentirà ai rappresentanti dell'Ue di presentare e promuovere le posizioni dell'Unione alle Nazioni Unite".

Secondo EUobserver per ottenere il nuovo status l'Unione europea ha acconsentito ad alcuni cambiamenti nella struttura dell'Onu, che "da un'assemblea di stati nazione [diventa] un corpo che offre diritti di rappresentanza anche ai blocchi regionali, includendo potenzialmente l'Unione africana, la Lega araba e l'Unione delle nazioni sudamericane".

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