La Francia sta uscendo dalla crisi politica nata dalle elezioni legislative dello scorso giugno? Il 5 settembre Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier (Les Républicains, destra) primo ministro. Questa nomina ha segnato la fine di diverse settimane di discussioni e consultazioni, durante le quali il presidente della Repubblica (centro-destra) ha incontrato i candidati alla carica presentati dai partiti.
A Barnier, ex deputato, ministro e negoziatore per la Brexit per l'Unione europea, spetta quindi il difficile compito di formare un governo evitando una mozione di sfiducia e quindi le sue possibili dimissioni in un parlamento frammentato. La scelta di Barnier ha provocato dure reazioni da parte delle forze della sinistra francese, la cui coalizione, il Nouveau Front Populaire (Nfp), ha avuto il maggior numero di seggi al secondo turno delle elezioni, e la cui candidata alla carica, Lucie Castets, è stata rifiutata da Macron. Il partito di Barnier ha ottenuto 39 seggi su 577; l’Nfp 193, il Rassemblement National 143, la coalizione presidenziale 165. Vanno segnalate invece le parole più moderate del Rassemblement National (estrema destra) rispetto alla candidature di Barnier.
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