Orbán pensa a sostituire la democrazia

Pubblicato il 30 Luglio 2012

Già duramente contestato in Europa, Viktor Orbán ha scatenato una nuova polemica. Il 27 luglio, durante una riunione dell’Associazione nazionale degli imprenditori (Vosz) a Budapest, il primo ministro ungherese ha infatti evocato la possibilità di un “nuovo sistema al posto della democrazia”, perché il suo popolo, “semi-asiatico”, “capisce soltanto la forza”. Inoltre il 29 luglio, in occasione di una visita alla minoranza ungherese in Romania, Orbán ha dichiarato che l’Unione europea è la “principale responsabile della profonda crisi attuale, tratta i paesi dell’Europa dell’est con disprezzo” e “non può avere successo”.

“Bruxelles è stupida, Orbán è intelligente”, riassume Népszava. Il quotidiano di sinistra sottolinea che

se qualcuno dubitava ancora che Orbán fosse un partigiano dei regimi autoritari e non della democrazia ci ha pensato lui stesso a dimostrarlo. Il suo discorso non è stato un lapsus, ma un’espressione dei suoi pensieri più reconditi. Ora sappiamo cosa pensa dell’Europa, dell’Ungheria e della democrazia. […] La sua dichiarazione sulla possibilità di un sistema non democratico è una minaccia chiara per i cittadini ungheresi.

Questa volta persino Magyar Nemzet, tradizionalmente vicino al primo ministro, fatica a difendere Orbán. Secondo il quotidiano

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la diagnosi sull’Unione è abbastanza pertinente, perché la rinascita nazionale celebrata da Orbán è un fatto concreto in Europa. Il problema è trovare il giusto mezzo tra interesse nazionale e interesse comune. Quello che abbiamo ascoltato da Orbán è un monologo, e non un dialogo. Questo non è un buon segno.

Il settimanale liberale Magyar Narancs, prende invece una posizione inequivocabile:

se daremo una nuova chance a Orbán nel 2014 gli daremo ragione, perché dimostreremo che siamo veramente un popolo semi-asiatico.

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