Il Colle della Scala congiunge la Val di Susa con la Val della Clarée nel dipartimento francese delle Hautes-Alpes: è, per gli immigrati che vogliono entrare in Francia, il punto di passaggio privilegiato. Per raggiungerlo i rifugiati arrivano di solito alla stazione di Bardonecchia, la più vicina al Colle. Gli attivisti svizzeri e italiani si occupano di monitorare la situazione del percorso, noto per un alto rischio di valanghe.
A questa difficoltà si aggiunge il fatto che i migranti nella maggior parte dei casi non hanno né l’attrezzatura necessaria, né l’esperienza per questo tipo di marcia, a cui si aggiungono il freddo e il fatto che le traversate avvengono spesso di notte.
Queste montagne hanno già fatto diversi morti tra i migranti, tanti sono arrivati in Francia, alcuni con ferite gravi. Una volta a Briançon, in territorio francese, i migranti si recano al "Refuge Solidaire", un centro di accoglienza d'emergenza. Il Refuge da tre anni offre cibo, riposo, assistenza, vestiti, consigli sulle procedure amministrative e sostegno morale e psicologico. Il nuovo sindaco Les Républicains (partito di destra, emanazione dell’Ump di Sarkozy) di Briançon aveva deciso di chiudere il rifugio il 28 ottobre 2020: di fronte alle proteste e alla mobilitazione dei cittadini, la chiusura è annullata per altri 6 mesi.
Sotto la direzione de Constance Decorde.
Clicca su una foto per vedere la gallery:
👉 Gli altri articoli della serie sul Patto europeo immigrazione e asilo.
👉 Leggi la nostra serie sui “Dreamers d’Europa”, giovani senza documenti, visto e nazionalità in diversi Paesi membri ai tempi del Coronavirus, realizzata con Lighthouse Reports e il Guardian.

In associazione con la Fondation Heinrich Böll – Parigi
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >