Attualità Elezioni legislative in Polonia

Perché i giovani sono sedotti dai “nazional-liberali”?

Il governo conservatore guidato dal partito Diritto e giustizia (PiS) ha vinto nuovamente le elezioni legislative dello scorso 13 ottobre. Ma la vera novità di queste elezioni è stato il risultato di Konfederacja, un partito ancora più a destra, che ha saputo attirare i voti dei giovani. Inchiesta sulle loro motivazioni.

Pubblicato il 25 Ottobre 2019 alle 15:40

Il PiS ha vinto nettamente le elezioni legislative. Con il 44 per cento dei voti e 235 deputati su 460 potrà di nuovo governare da solo, anche se al Senato non ha ottenuto la maggioranza assoluta (49 senatori su 100) ma, nei fatti, la Camera alta può solo rallentare i lavori del Governo e non bloccarli.

Il partito di Jarosław Kaczyński ha superato la "Coalizione civica" delle due principali forze d'opposizione (i liberali conservatori della Piattaforma civica e i liberali di "Moderno") di 17 punti. La "Sinistra" ritorna in Parlamento con la coalizione fra gli ex comunisti dell'Sld, "Primavera" dell'attivista omosessuale progressista Robert Biedroń, e la formazione di sinistra radicale "Insieme".

L'eterogenea Coalizione polacca ha permesso al Partito popolare (che difende gli interessi dell'elettorato rurale) e al cantante populista Kukiz, dal programma piuttosto vago, di rimanere al Sejm, la Camera dei deputati. Una nuova forza politica chiude la marcia con il 7 per cento dei voti, i nazional-liberali della Confederazione libertà e indipendenza (Konfederacja). Questo movimento riunisce i liberisti radicali di Janusz Korwin-Mikke, il movimento nazionale di Robert Winnicki e Krysztof Bosak, e i tradizionalisti cristiani di Grzegorz Braun.

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Konfederacja è a tutti gli effetti una coalizione di formazioni di destra radicale. Del resto i delegati di Alternative für Deutschland (AfD, estrema destra tedesca) erano presenti nei loro locali all'annuncio dei risultati. Il suo programma contiene alcuni elementi sovranisti (uscita dall'Ue e limitazione dell'immigrazione), ma al tempo stesso è molto liberale – se non chiaramente liberista – sul piano economico. Questo movimento chiede in particolare la soppressione delle imposte sul reddito.

La cosa che sorprende è il successo ottenuto tra i giovani, al contrario di quanto avviene solitamente negli altri paesi europei, infatti,  gli elettori fra i 18 e i 29 anni votano per i liberali progressisti e per la sinistra. Una tendenza ancora più paradossale se si pensa che il leader di Konfederacja, Janus Korwin-Mikke, ha 76 anni. Ma un sondaggio Ipsos exit poll mostra dei risultati inequivocabili: il 20 per cento dei giovani sotto i 30 anni ha votato per la destra radicale, mentre solo l'1 per cento sopra i 60 anni gli ha dato fiducia.


"Questo perché è il solo partito di destra", mi spiega Grzegorz, 33 anni. Questo istruttore di fitness laureato in storia aggiunge che "il PiS dice di difendere gli interessi della Polonia a Bruxelles, ma non è vero. E obbedisce agli Stati Uniti quando Washington esige che il governo polacco paghi delle compensazioni finanziarie agli ebrei".

"Kaczyński lascia un vuoto a destra virando al centro e noi ne approfittiamo", osserva Krzysztof Bosak, 35 anni, appena eletto al Sejm. Il neo parlamentare confessa che la situazione è inedita: "Nel 2014-15 il movimento di Kaczyński faceva una campagna elettorale annunciando una politica di fermezza in materia di immigrazione, ma in realtà non ha fatto nulla". Per poi concludere: "Ai media occidentali piace descrivere il PiS come un partito di estrema destra, ma in realtà è una destra di cartapesta".

Marcin Iwanowski, 34 anni, candidato non eletto della Confederazione, precisa che "si osserva una radicalizzazione dei giovani. Sono numerosi ad aver votato per noi, ma anche per la sinistra. Gli altri partiti sono del tutto ignorati".

Perché la destra radicale convince più i giovani delle persone di una certa età? Per i nostri interlocutori gli elettori con più di 50 anni hanno degli schemi predefiniti. Per loro ci sono solo il PiS e la Po [la Piattaforma civica, liberali], che dal 2005 dominano la scena politica. "I più anziani non si lasciano andare a grandi riflessioni,  votano per il partito che ai loro occhi rappresenta la destra", spiega Iwanowski. "I giovani invece escono dai sentieri battuti; non hanno paura dei cambiamenti", ribadisce Dominik, elettore di Konfederacja di 26 anni. "Ci si batte contro l'establishment. Dopo la caduta del comunismo, al potere si ritrovano sempre le stesse élite politiche".

"I giovani votano per Konfederacja perché è un partito che presenta un programma concreto", insiste Grzegorz. "Siamo stanchi del PiS e della Po che si insultano continuamente invece di discutere sulle questioni di fondo", dice irritato Iwanowski. "I giovani sono contrari al politicamente corretto. Sono loro che partecipano alle diverse marce patriottiche, in particolare a quella per l'indipendenza. Siamo una start-up politica e questo piace ai giovani", si rallegra Bosak.

Bisogna inoltre sottolineare che nonostante l'età avanzata di Korwin-Mikke, la maggior parte dei candidati della Confederazione, come Bosak e Iwanowski, sono dei trentenni. E questi giovani conoscono bene le nuove tecnologie. "Konfederacja ha saputo servirsi della comunicazione diretta offerta da Internet", afferma Grzegorz. Facebook, Twitter, i forum di discussione, i siti di informazione alternativi, su queste piattaforme i nazional-liberali sono a loro agio. "Siti come wrealu24.pl presentano la realtà così com'è", spiega uno dei nostri interlocutori.

Al contrario "la televisione pubblica ha fatto una violenta campagna contro la Confederazione, ma questa non ha fatto altro che aiutarci", constata Grzegorz. "TVP1 [la prima rete televisiva pubblica] ci ha accusato di essere degli agenti del Cremlino", si stupisce Iwanowski. La constatazione dei militanti e degli elettori è la stessa: le persone anziane si lasciano influenzare dalle false informazioni della televisione pubblica e non vanno su Internet, di conseguenza non sono consapevoli di non votare per la "vera destra".

Per alcuni la ragione di questo successo è l'economia. "Abbiamo per esempio delle proposte concrete per ridurre i contributi pensionistici", dice Iwanowski. "Gli pseudo-liberali del Po sono stati al potere dal 2007 al 2015, ma non hanno ridotto né le tasse né la burocrazia", aggiunge Dominik. "Tutta l'ipocrisia della Piattaforma civica si esprime nel fatto che, nonostante i suoi slogan, non ha modernizzato il paese", aggiunge Bosak. "In realtà il PiS si oppone allo sviluppo economico".

Altri sono meno radicali, così Grzegorz riconosce che "i giovani non si interessano all'economia. Le promesse elettorali di Konfederacja sarebbero costate 300 miliardi di zloty [69 miliardi di euro] e ammetto che non sono molto realistici".

Allora le ragioni di questo successo vanno forse cercate nell'attaccamento ai valori? Per Dominik questo è l'argomento principale. "Braun è l'unico uomo politico che rispetta i precetti della Chiesa sulle questioni sociali. Il PiS non ha vietato l'aborto". In effetti anche se le condizioni per l'Ivg sono molto restrittive in Polonia, Diritto e giustizia non ha voluto modificare il diritto all'aborto in caso di malformazione del feto. Il discorso è simile per Grzegorz: "Il PiS non ha mantenuto le sue promesse sulle questioni di società. Braun è un vero difensore della cristianità". "I giovani sono attaccati ai valori", conferma Bosak. "Gli omosessuali promuovono i loro valori con le loro marce amorali e i politici del PiS non vi si oppongono. Noi vogliamo difendere il modello di famiglia tradizionale". Tuttavia Grzegorz non vuole dare un'immagine caricaturale del suo movimento: "Non siamo omofobi e io ho degli amici gay".

I valori cristiani vanno spesso di pari passo con l'orgoglio nazionale. "Non c'è alcun elemento patriottico nel programma del PiS", si rammarica l'istruttore di fitness. Lui si dice nazionalista, ma precisa che: "Il nazionalismo polacco non è mai stato fanatico. Non abbiamo mai ucciso degli stranieri. Rispettiamo le altre nazioni". Per lui la Confederazione non può essere definita razzista. "Tra le nostre fila c'è un nero ed è anche invalido. Si chiama Bawer Aondo-Akaa. Di conseguenza gli stereotipi sulla nostra mancanza di tolleranza sono ingiustificati"; ammette però che "nel nostro movimento un ebreo avrebbe vita dura". Sulla questione degli stranieri Iwanowski ha un atteggiamento più pragmatico: "Gli immigrati rappresentano prima di tutto un pericolo potenziale per l'ordine pubblico".

Il nazionalismo significa anche opposizione all'Ue? Sì, risponde Iwanowski, un po' confuso sulle cifre: "L'Ue ci è costata più di quello che ci ha dato". Grzegorz non è d'accordo: "Io sono per l'Ue ma nella sua concezione cristiana originale, quella di Schuman e di Adenauer e non quella di Spinelli".

Fabian, l'interprete che ha votato per la destra radicale presenta a sua volta il suo punto di vista: "L'Unione crea burocrazia inutile. La cooperazione internazionale è vitale ma non abbiamo bisogno di Bruxelles per mettersi d'accordo fra europei". E non è preoccupato per una riduzione del suo lavoro se l'Ue dovesse scomparire? Niente affatto, ritiene Fabian, i fondi stanziati dagli organismi pubblici e privati ai servizi di traduzione e di interpretariato sarebbero semplicemente distribuiti in modo diversi.

Il modello tradizionale presuppone una distribuzione dei ruoli fra i sessi iniqua o chiaramente misogina? Una cosa è certa, gli uomini che hanno votato per Konfederacja sono stati più del doppio rispetto alle donne. "Mia moglie di 27 anni ha votato per la Confederazione, ma riconosco che in Polonia il voto delle donne è spesso influenzato dal marito, non si interessano molto alla politica", spiega Grzegorz.

Del resto Korwin-Mikke ha fatto delle dichiarazioni molto controverse a proposito delle donne. In particolare ha sostenuto che sono meno intelligenti degli uomini e ha banalizzato lo stupro. "Le affermazioni di Korwin seguono un ragionamento molto logico, ma non le condivido. Fuori dal loro contesto fanno pensare a un personaggio che non rispetta le donne", osserva Iwanowski.
"Quest'uomo suscita delle emozioni estreme", osserva Grzegorz. Altri simpatizzanti del Movimento nazionale sottolineano che una donna, Anna Bryłka, è stata capolista. "Non sono d'accordo con Korwin. Eravamo candidati sulla stessa lista ma condanno le sue idee sulle donne", ci precisa questa laureata in legge di 29 anni, spiegandoci che i nazionalisti hanno altri valori rispetto ai liberisti radicali.

"Poche rappresentanti del mio sesso hanno votato per noi perché gli stereotipi fanno credere che siamo il partito delle teste rasate", continua la donna. In realtà questa forza politica si rivolge all'intellighenzia. Anna Bryłka riconosce che le candidate erano poco numerose, ma questo era dovuto al fatto che le donne hanno altri centri di interesse. Inoltre le riviste femminili sono tradizionalmente di sinistra.

La ragazza sostiene di difendere un modello familiare equilibrato. "Le donne hanno ovviamente il diritto di lavorare. Ma spesso è piuttosto una necessità, perché il marito non guadagna abbastanza denaro. In uno scenario ideale la famiglia ha la precedenza, e la donna dovrebbe potersi occupare dei figli". Di conseguenza lei abbandonerà la sua carriera politica, quando avrà una famiglia? "No", sorride la donna, consapevole del paradosso.

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